I libri sono fatti per essere letti ma anche per essere sfogliati, e non solo quando si è troppo piccoli per interpretare il senso delle parole. Perciò se vi piace “guardare la figure”, come dicono i bambini e amate i libri illustrati, la libreria Milano Libri che si trova all’inizio di via Verdi, al numero 2, in pieno centro, proprio di fianco alla Scala, fa proprio al caso vostro! E che è anche una libreria storica di Milano, o quasi, avendo al suo attivo 48 anni di pagine e pagine sfogliate … ma non solo, letti e amati da tanti affezionati clienti.
Oggi il locale è molto più spazioso di quello inaugurato nel 1962 perché ha inglobato anche il negozio adiacete delle macchine da cucire Elna. Ha come soci Sergio Bonelli, editore di Tex, e il re del lino Vittorio Solbiati. A fondarla, però, nel 1962, furono tre ragazze milanesi, Vanna Vettori, Laura Lepetit (che nel 1975 fondò poi anche la casa editrice al femminile La Tartaruga e lasciò il posto, come socia, a Milano Libri ad Anna Zucchi) e Anna Maria Gandini, le quali acquistarono la piccola libreria del signor Schwarzwald, grande libraio capace di scovarti qualsiasi libro, nuovo ma anche vecchio, italiano ma anche straniero. Nacque così la Milano Libri. Le tre amiche ebbero come socio anche Franco Cavallone, il notaio che stese l’atto di acquisto e che diventò il traduttore di Schulz: il primo album di Charlie Brown fu edito dalla Milano Libri nel 1963 e nel 1965 uscì il primo numero di Linus che si apriva con una famosa intervista sul tema dei fumetti fatta da Umberto Eco a Elio Vittorini e Oreste del Buono.
Oggi come quarantotto anni fa è una libreria “elegante e discreta, punto di ritrovo per intellettuali ed editori oltre che per quel mondo che transita nel cuore della città”, come la definisce il Corriere della Sera. Tempo fa quello l’attuale manager della libreria aveva deciso, per un discorso economico necessario, purtroppo in tempi di crisi come questo, “di rendere quei titoli che rappresentavano la parte debole del fatturato e di puntare su architettura, fotografia, design, moda e cose simili, che costituivano la quota forte.”, racconta ancora Armando Torno sul Corriere della Sera, “Testimoni garantiscono che c’ è stata quasi una rivolta dei lettori-clienti, pronti anche a dar vita a una manifestazione – Palazzo Marino, sede del comune, è a un tiro di schioppo – o a varie forme di protesta; poi tutto è rientrato, giacché i titoli di lettura sono tornati”.
Lyzbeth 7 Luglio 2011 il 17:29
Why do I bother callnig up people when I can just read this!