Si chiamava Venezia ma è più noto semplicemente come Albergo Diurno la celebre struttura quasi dimenticata in piazza Oberdan a Milano, oggi recuperata grazie ad un intervento del FAI che organizza visite guidate ma limitate nel tempo. Ecco come e quando visitare l’Albergo Diurno a Milano.
La riapertura è avvenuta il mese scorso grazie all’intervento del Fondo Ambiente Italiano che da anni si impegna per riscattare dall’oblio luoghi di pregio in tutta Italia restituendoli ai cittadini. In questo caso si tratta di un vecchio albergo diurno nei sotterranei di piazza Oberdan, un vero e proprio gioiello di architettura Art Déco che non ha perso il suo fascino nonostante abbia perduto la sua funzione.
Il primo ciclo di aperture aveva ottenuto un grande successo e perciò il FAI ha deciso di replicare con tre nuove aperture straordinarie la prima delle quali è stata il 9 Gennaio. Le prossime sono in programma per il 16 e il 23 Gennaio dalle 10:00 alle 18.00 con ultimo accesso alle 17:45.
Le visite ammettono un massimo di 20 visitatori per gruppo e durano 35 minuti. Il nostro consiglio è di presentarsi presto la mattina stessa al banco accoglienza che si trova all’ingresso della struttura per prenotare il posto nell’arco della giornata, dalle 10 e fino ad esaurimento. Arrivando tardi non si trova più posto.
Ma di cosa si tratta precisamente? Costruito fra il 1923 e il 1925, voleva essere un centro servizi funzionale e moderno offerto ai viaggiatori di passaggio a Milano che volessero rinfrescarsi e riposarsi prima di ripartire. A disposizione degli avventori c’erano barbiere, bagni pubblici, terme, fotografo, agenzia viaggi e un grande salone colonnato.
Il progetto originale di Piero Portaluppi racconta i fasti di un’epoca ormai scomparsa, l’albergo diurno fu chiuso definitivamente nel 2006 dopo lunghi decenni di totale abbandono. Adesso si possono riscoprire eccezionalmente i suoi interni attraverso le visite guidate del FAI.