Si chiama Backdoor43 e si trova a Milano in Ripa di Porta Ticinese, ovviamente al numero 43: è il bar più piccolo del mondo e ha un’atmosfera molto speciale. Sì, perché si estende su appena 4 metri quadrati, ha una porta piccolissima e sfrutta un format chiamato speak easy inventato da Flavio Angiolillo, proprietario di 1939 e MaGCafè.
Il concetto speak easy riprende un’idea antica, quella secondo cui a certi locali si poteva accedere solo con una parola d’ordine. È così anche in questo caso, bisogna possedere una tessera e una parola d’ordine per avere accesso al servizio. D’altronde con uno spazio così piccolo il bar non può certo permettersi di essere affollato. Perciò ha introdotto anche il servizio di take away.
Il tutto all’insegna della qualità, sia negli arredi e nei dettagli decorativi che nella preparazione dei cocktail, già famosi per la loro originalità pur senza trascurare i grandi classici. Al banco ci sono Andrea e Flavio, che si alternano, ma nessuno li può vedere o distinguere perché restano nascosti.
All’interno del locale possono entrare solo 3 persone per volta per un tempo di 2 ore, durante le quali il barman è a loro disposizione e si può selezionare anche la propria musica preferita servendosi di un iPod in uso ai clienti che contiene le playlist tra cui scegliere.
Per il consumo al banco il prezzo di un cocktail è circa 10-12 ma se si sceglie il servizio take away, attivo nei weekend, il prezzo è di 6 euro. Si ordina attraverso una feritoia dietro cui il barman resta celato. Tanto mistero attira curiosità, non è vero?
Attrae anche la particolare atmosfera interna al locale che pur essendo piccolissimo è molto curato. Tutto è essenziale e il più possibile piccolo e compatto ma sempre molto ricercato. Persino le bottiglie sono mini. Eccetto il bagno, che incredibilmente supera le dimensioni del locale e si estende su ben 11 metri quadrati, tutti in stile vintage.
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