Ha quasi ottantasette anni, ma non li dimostra. E’ Bagutta, vale a dire “la trattoria più trattoria e il ristorante più ristorante di Milano: semplice, vero, intimo, casalingo e diverso e, per tutte queste ragioni, frequentato da scrittori, pittori, editori, grandi sarti, indossatrici, attori, attrici, cantanti, direttori di aziende, poeti, businessmen di tutti i paesi del mondo, fotografi, giornalisti, cavalieri del lavoro…”
Impossibile citare i nomi di tutti coloro che sono sfilati o sfilano ogni giorno fra le pareti da Bagutta. Qui si viene a mangiare anche perchè in questa trattoria è stato istituito il primo premio letterario italiano.
Far veramente sentire ciascuno a casa propria è infine il più grande pregio del locale aperto nel 1924 davanti al quale una mattina passò lo scrittore Riccardo Bacchelli che attratto dalla fronda messavi come insegna, un antico e semplice paesano richiamo, vi si fermò a mangiare.
Rimasto soddisfatto continuò a recarvici conducendovi ogni tanto i suoi amici i quali, dato che vi si mangiava davvero bene e si spendeva poco, ne diventarono assidui clienti.
Fu così che quel piccolo locale aperto dal fiorentino Alberto Pepori, diventò il luogo di ritrovo di scrittori pittori e giornalisti. Una sera quello che sarebbe diventato il notissimo e grandissimo giornalista Orio Vergani ebbe l’idea di un premio letterario. Tra bicchieri pieni, mezzi vuoti, su un pezzo di carta da droghiere fu scritto il regolamento del primo premio letterario d’Italia. Dei giudici uno solo era astemio. (Civiltà del bere, novembre 1974).