Lo scorso fine settimana è stata inaugurata la Biblioteca di Morando a Milano, presso lo Spazio Oberdan e con il Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana. È un omaggio ad un uomo, Morando Morandini, che oltre ad essere stato un acuto critico e un eccellente storico del cinema ha anche raccolto una vastissima biblioteca di materiali che la famiglia ha depositato negli archivi della Cineteca Italiana offrendola a tutti.
La biblioteca è composta da più di 13.000 volumi tra libri, lettere, foto e faldoni di appunti dal 1952 in avanti. A poco tempo dalla sua scomparsa, la città rende omaggio a Morandini con un’iniziativa speciale. Proprio a Milano era nato nel 1924 e l’anno scorso aveva ricevuto il premio Ambrogino d’oro.
Dopo aver lavorato come critico cinematografico al quotidiano La Notte, passò a Il Giorno e firmò molte monografie su registi famosi e scrisse insieme a Fofi e Volpi una monumentale Storia del cinema. Dal 1999 ha curato con la moglie Laura e la figlia Luisa il celeberrimo Il Morandini. Dizionario dei film. L’ultima edizione 2016, la diciottesima, è appena arrivata in libreria.
In occasione dell’apertura degli archivi personali del critico cinemtografico alla città è stato presentato il documentario Je m’appelle Morando di Daniele Segre. La biblioteca troverà un nuovo spazio dedicato alla consultazione nell’archivio della Cineteca di Milano in via San Martini, con ingresso pedonale anche dal naviglio della Martesana.
È in fase di creazione un catalogo digitale integrato con interfaccia 3D per la consultazione del materiale epistolare, fotografico e video. È stata prevista anche una sala proiezioni nella quale visionare clip estratte da diversi film di cui Morandini si occupò. Negli stessi spazi saranno organizzati workshop di critica del cinema per studenti e appassionati.