Ma è sicuro che apra a dicembre? Qualcuno lo dà in apertura a Milano già da diversi mesi, mentre a Roma si dice arriverà nel corso del prossimo anno! Le voci si rincorrono sempre più insistentemente su Facebook e su Internet in generale. Stiamo parlando di Starbucks, la grande catena internazionale di caffetterie che offre ai propri clienti caffè, dessert e prodotti di pasticceria. Negli Stati Uniti è considerato come luogo di culto e di ritrovo per i giovani, soprattutto per gli studenti abitanti nelle grosse metropoli. La sede di questo gruppo tanto amato è a Seattle, Washington. Il nome “Starbuck” deriva da un personaggio di Moby Dick. Il logo, infatti, è una sirena a due code stilizzata.
“Studiando” la storia di questa catena si scopre che il primo negozio Starbucks fu aperto nel 1971 a Pike Market Place, proprio a Seattle, quindi da tre amici: Jerry Baldwin, che all’epoca era un insegnante di inglese, Zev Siegel, insegnante di storia, e Gordon Bowker, scrittore. Ma la svolta arrivò da un’idea di Howard Schultz, storico amministratore delegato, riconosciuto ormai come il vero fondatore della famosa catena. E qui si scopre che la storia di Starbucks era già legata, in qualche modo, alla capitale modaiola del nostro Paese. Fu proprio in occasione di un suo viaggio a Milano, nel 1983, che Howard Schultz sviluppò il suo progetto di portare in America l’autenticità della caffetteria italiana.
Alla data del gennaio 2005, quando fu svolta un’indagine conoscitiva, nel mondo si contavano 8.949 Starbucks, di cui 6.376 nella madrepatria, gli Stati Uniti. In Europa le caffetterie Starbucks sono molto diffuse, soprattutto in grandi metropoli come Parigi, Berlino o Londra. Finora, però, si fa notare la totale assenza di punti vendita Starbucks in Italia. A tal proposito Howard Schultz, presidente e amministratore delegato della società, finora ha sempre sostenuto che l’immagine di una caffetteria come Starbucks, nonostante essa tragga ispirazione proprio dal modello commerciale dei caffè italiani, in Italia non potrebbe funzionare in quanto “agli Italiani non piacciono le tazze di plastica. Perché? Essi non considerano neanche la possibilità di prendere il caffè fuori dal bar, bevendoselo mentre camminano o guidano”
Adesso però pare che quelli della Starbucks abbiano cambiato idea e da più parti si annuncia l’arrivo di Starbucks a Milano nel prossimo mese, anche se non depone a favore di questa voce il fatto che non sembra sia stata avviata alcuna campagna di recruitment. Cappuccino, caffè macchiato e non, espresso e doppio espresso marchiati Starbucks vestiranno a breve anche di rosso, bianco e verde? E’ una cosa che resta ancora tutta da vedere. Tempo ancora un altro mese!
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