Magazzini Generali di via Pietrasanta: Richie Hawtin e Troy Pierce

Magazzini Generali, via Pietrasanta 14 – Milano.
Sabato 30 ottobre 2010
RICHIE HAWTIN – TROY PIERCE
dalle 23 ingresso 30 euro

Dopo 6 anni ritorna ai Magazzini Generali il più innovativo dj del mondo: Richie Hawtin. Una leggenda vivente, il rivoluzionario della techno. Per l’occasione sarà accompgnato da Troy Pierce, uno dei migliori artisti della sua etichetta discografica: Minus.

RICHIE HAWTIN. Artista, DJ, ambasciatore del mondo ‘techno”-logico, Richie Hawtin ha dimostrato di essere il più continuo innovatore della musica elettronica moderna. Cresciuto a Windsor, Ontario, ovvero aldilà del fiume che divide Detroit dal Canada, è il fondatore delle etichette Plus 8 e Minus. E’ l’uomo dietro all’alias Plastikman, nome che ha rivoluzionato la techno e di fatto inventato il suono ‘minimal’ contemporaneo. Come gli altri techno-innovators della dirimpettaia Detroit, Richie ha un background elettronico/new wave/industrial anni ’90 che si con-fonde con il ‘ritmo’ delle fabbriche automobilistiche dell’area.

Al Tunnel di via Sammartini con i Soul Clap

Tunnel, Via Sammartini 30
Sabato 23 ottobre ore 23. Ingresso 15, 12, 10 euro
I SOUL CLAP
Soul Clap è un duo di dj/produttori di Boston che uniti dall’amore per la musica afroamericana del passato hanno deciso di proiettarla nel futuro.

L’amore per la musica per farsi conoscere promuovendo serata proprio nella città del Massachusets e sono cresciuti costruendo la loro capacità sullo studio della storia (insegnano un corso sulla musica dance alla Tufts University) e unendoci le capcità di creare missaggi nelle serate e remix e edit in studio soprattutto per una delle etichette più di tendenza dell’ultima stagione: la Wolf + Lamb di Brooklyn. Per la prima volta a Milano, ovviamente non potevano che atterrare alla serata Classic, la più calda serata in città dove proprio la cultura della storia della dance viene mixata alle sonorità del futuro.

Blueshouse Live Music Club: al 26 di Sant’Uguzzone ci vanno tutti

Blueshouse Live Music Club, suggerisce il nome. La casa del blues dal vivo. Timbro e corda, voce e strumento. Milano non è intrisa di tradizioni afroamericane – vero – ma il civico 26 di Via Sant’Uguzzone riesce ugualmente a richiamare alla mente alcuni pertugi della New York leggendaria. Quella in cui, le note le voci gli accordi, li percepisci anche solo attraverso l’immaginazione.

Il Blueshouse, dicevamo: musica dal vivo e balli improvvisati in uno spazio che assume la connotazione di discoteca, sala di ascolto, birreria. Un giusto mix che legittima l’assioma secondo cui la clientela del locale in prossimità di viale Monza sia per davvero eterogenea. Genere, professione, età: si trova di tutto. Forse, non si azzarda nel dire che si trovano tutti.


In questo caso, attrae il progetto che sta dietro al locale: pensato, il Blueshouse in funzione della musica. Non il contrario. Sono le esigenze musicali, infatti, ad aver suggerito (verrebbe da dire intimato) architettura e disposizione degli arredi.