Milano pronta a ripartire nonostante i dati relativi alla pandemia di Coronavirus non sono ancora molto incoraggianti: una delle regioni più colpite dall’emergenza sente il bisogno di ripartire: in attesa d’istruzioni nazionali, il sindaco Beppe Sala ha una idea ben precisa di come vorrebbe che la sua città ripartisse.
Organizzazione a scaglioni
Un piano, quello al vaglio del sindaco, che il Comune sta tentando di mettere a punto tenendo conto delle esigenze di tutti e ancor di più della necessità di non aggravare una situazione sanitaria di per sé molto seria sebbene ora gestita in modo adeguati. Sono tre le condizioni sulle quali si basa il piano di ripartenza per Milano e il primo cittadino di Milano ha spiegato quali sono nel corso di un’intervista con il Corriere della Sera e riguarda lo scaglionamento dell’uso dei trasporti, l’orario di apertura dei negozi e un’organizzazione specifica per la scuola.
Per ciò che riguarda i trasporti la situazione, analogamente a quel che accadrà in altre città è molto chiara:
Stiamo lavorando a un piano per la riapertura che presenteremo settimana prossima, ma per riaprire sono necessarie tre condizioni: mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero. Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza:[sarà importante tenere conto che] questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta.
In una città così viva come Milano sembra quasi impossibile immaginare una simile organizzazione. Ma ci si dovrà riuscire, come sottolineato da Beppe Sala, lavorando “sui tempi della città.
Importante lo scaglionamento dei movimenti
A prescindere dal fatto che si prendano in considerazione i trasporti, i negozi o le scuole lo scaglionamento dovrà essere la parola d’ordine nei prossimi mesi, fino perlomeno a quando non sarà trovato il vaccino. Ecco quindi che le associazioni degli esercenti devono trovare una quadra sulla divisione degli orari, con la partecipazione del Ministero dello Sviluppo Economico, e lo stesso dovrà avvenire poi con le scuole, dove per garantire lezioni e trasporto pubblico sarà necessario pensare a doppi turni con entrate differenti per evitare assembramenti e classi troppo piene.
Il sindaco di Milano ammette di non essere preoccupato eccessivamente per l’organizzazione relativa ai negozi e le aziende essendo entrambi abituati a lavorare su una certa flessibilità: si potrebbe addirittura pensare a un’apertura serale. Per ripartire bisognerà scendere a compromessi, soprattutto sugli orari.