L’emergenza dettata dal coronavirus non ha solamente messo a repentaglio il buon esito dei saldi invernali quest’anno ma anche portato a una grave perdita all’interno di quello che il canale della moda milanese più importante: la galleria di Milano. Cosa è successo? Negozi storici sono stati costretti a abbandonare le loro sedi non potendo più permettersi di mantenere il loro posto al suo interno.
Solo i grandi brand riescono a resistere
Come è stato possibile notare anche in altre città, durante questo periodo di pandemia, a resistere alla crisi sono stati principalmente i grandi brand internazionali e le grandi catene: i negozi di vicinanza e quelli storici, nella maggior parte dei casi, sono stati affossati dalla mancanza di fatturato e dall’incapacità di poter mantenere delle vendite costanti.
Una situazione che ha portato alla messa in asta di diversi negozi della galleria di Milano, portando luoghi storici come Mejana a chiudere dopo 104 anni di attività. Una vera e proprio perdita per il tessuto commerciale del capoluogo lombardo, che in questo modo perde non solo uno dei capisaldi della sua esistenza ma che si trova a rinunciare a quelli che fino al 2019 potevano essere considerati, senza problema, i protagonisti della zona commerciale più in di Milano.
Addio a Mejana dopo un secolo
Alla base di questo addio, e Mejana non è il solo, il rincaro degli affitti verso il quale gli esercenti avevano combattuto portando addirittura la questione davanti al TAR che, tra le altre cose, aveva anche dato loro ragione. Per ciò che concerne Mejana, aver avuto la possibilità di poter contare su un canone di locazione più basso non è stato comunque sufficiente: questa bottega storica, presente in galleria dal 1917, ha deciso comunque di lasciare il suo posto a causa delle perdite registrate nel corso del 2020.
La perdita di marchi storici all’interno della galleria di Milano non è un fenomeno che è nato con la emergenza coronavirus: si tratta di uno stillicidio presente fin dal 2011. Gli esempi più eclatanti sono rappresentati dalla Rolex che subentra al posto di Stefanel e Armani che sostituisce TIM. Questo problema, va sottolineato, ha colpito anche diverse altre botteghe storiche della città costrette a chiudere.
Ovviamente, la tristezza per l’accaduto è tanta: ci sono dei nomi che davvero hanno lasciato il segno nel corso dei decenni e che rappresentano per i cittadini milanesi dei punti fermi che sono venuti a cadere a causa della crisi economica. Vero è però allo stesso tempo che per un brand storico che abbandona, vi è già a sostituirlo un marchio famoso e quindi fidelizzato potenzialmente nei confronti della clientela e pronto a conquistarne l’affetto.