Partono le aste per i negozi luxury in Galleria. Cosa significa questo? Semplice: i brand dovranno sudarsi in maniera adeguata la presenza all’interno di una delle zone più esclusive e commerciali del capoluogo meneghino.
Altri negozi luxury in Galleria?
Entrando più nello specifico il comune di Milano è pronto a mettere all’asta due palazzi e due negozi che si trovano all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II e zone limitrofe. Inutile girarci intorno: anche senza specifiche quello che si profila per eventuali investitori è un’occasione irripetibile. Con le specifiche si ha ancora più chiaro il potenziale valore: parliamo infatti delle vetrine di Tod’s e Davis in Galleria, del palazzo storico tra piazza del Duomo e via Dogana e dell’edificio di sei piani situato in Galleria Ciro Fontana 3.
All’asta finiranno in realtà le nuove concessioni, della durata di 18 anni. Le proprietà saranno assegnate attraverso lo strumento dell’asta a incanto, ovvero la formula che prevede la possibilità di rilanciare. E che offre ai partecipanti la possibilità di muoversi meglio per ottenere gli spazi rispetto all’offerta a busta chiusa.
Questo metodo di assegnazione ha fatto la fortuna del comune di Milano nel corso di questa gestione Pisapia. E ha comunque garantito ai diversi brand una maggiore possibilità di conquista del lotto proprio grazie alla visibilità delle offerte. Quindi benefici anche per gli eventuali negozi luxury e non solo per il comune di Milano.
Arrivate diverse manifestazioni di interesse
Quando si parla di negozi luxury la Galleria Vittorio Emanuele II è il luogo di eccellenza al quale si pensa avendo in mente Milano. Secondo gli esperti la vendita che impatterà in modo più evidente all’interno dello scenario della galleria sarà quella legata all’immobile di Galleria Romana dove vi sono alcuni uffici comunali in alto e un McDonald’s al piano terra.
Il Comune ha lasciato anche un’indicazione per ciò che lo riguarda e concerne proprio i negozi luxury. Con una base di asta di 8 milioni di euro si consiglia la creazione di uno Shopping Luxury Mall plurimarca, con la partecipazione di cinque differenti insegna. O in alternativa la trasformazione in un albergo. Per questo spazio in particolare si è ancora in attesa di manifestazioni di interesse, cadute a pioggia invece per quello del Secondo Arengario. Qui la base di partenza è di 6milioni e 700mila euro. E le manifestazioni provenienti da brand alberghieri.
Per quel che riguarda le vetrine in galleria il bando è previsto dopo l’estate. Occasioni irripetibili per qualsiasi brand che voglia approfittarne.