Il rialzarsi della curva dei contagi di Coronavirus, più o meno come accaduto nel corso di marzo scorso, ha portato a delle limitazioni degli spostamenti in molte regioni: la Lombardia e Milano per il numero alto di contagi sono divenuti immediatamente zona rossa e costretti a seguire un nuovo periodo di lockdown, definito soft, che ha costretto alla chiusura dei negozi e alla ripresa in via esclusiva di asporto e consegne a domicilio.
Spesa a domicilio, la mappa dei negozi di vicinato
Per molti a Milano si sta riproponendo un quadro di difficoltà importanti nonostante il Governo, attraverso i decreti Ristori stia dando nell’immediato un minimo di aiuto a coloro che hanno dovuto chiudere. Cosa presuppone questo stato di cose per tutti coloro che sono costretti a rimanere chiusi? Ovviamente reinventare la propria attività secondo quelle che sono le indicazioni date dai dpcm e quindi dare vita a servizi di asporto e di consegna a domicilio. E’ tornata quindi in auge, in tal senso anche la mappa georeferenziata Spesa a domicilio, realizzata dal Comune di Milano per far conoscere a tutti i cittadini che potrebbero averne bisogno e che vogliono sostenere i commercianti in difficoltà, quelle che sono le attività di vicinato presenti nei diversi quartieri della città.
Questo progetto era nato lo scorso marzo ed era frutto della collaborazione tra il Comune di Milano, i municipi, Confcommercio Milano e le associazioni di categoria ed era cresciuto grazie all’aiuto di una solida diffusione social.
Aiutare le attività di vicinato a resistere l’impatto delle chiusure
Ora che la città si ritrova nelle stesse condizioni della scorsa primavera, la mappa può contare su un elenco di ben 826 tra supermercati o negozi che vendono generi alimentari ed è consultabile dal cittadino sia attraverso il portale istituito dal Comune, sia dall’app ideata per gli smartphone. Come ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive e Commercio Cristina Tajani:
[Si tratta di] un’opportunità totalmente gratuita per i negozianti che permette di raggiungere un duplice obiettivo. Il primo, supportare gli esercenti penalizzati dalle nuove restrizioni, favorendo l’asporto e le consegne a domicilio e valorizzando di fatto tutte quelle piccole realtà economiche di vicinato da sempre al centro della vita economica di ogni quartiere. Il secondo, limitare gli spostamenti all’interno della città e della singola zona soprattutto per le persone più fragili ed esposte maggiormente al rischio contagio.
L’invito è quello di iscriversi a tutti i nuovi commercianti che offrono servizio di consegna a domicilio o asporto o per chi è già iscritto di aggiornare il proprio status.