La città della Moda è alla continua ricerca di nuovi business e nella sua mente in perenne attività pensa già a un nuovo spazio milanese dedicato alla moda ma in cui poter concentrare anche design, arte e food. Lo spazio polifunzionale che sarà inaugurato il 13 gennaio prende il nome di “ProgettoCalabianaMilano” ed ha il sapore di un business di carattere internazionale dato il suo intento di accogliere progetti ed esposizioni provenienti da tutto il mondo.
In un’area di 9 mila quadrati, di cui due mila dedicati solo agli eventi, nella zona sud di Milano tra Porta Romana e Via Ripamonti dove sono già presenti Fondazione Prada, Bottega Veneta e Gibò, sorge uno spazio frutto della creatività e dell’arte imprenditoriale di Massimiliano Bizzi e di Marina Salomon che ben presto si trasformerà in un incubatore di idee e proposte nuove. Il progetto sarà gestito da M.Seventy che ha in mente di trasferire i propri uffici e quelli del salone “White” per andare incontro alle esigenze di futuri espositori.
Si tratta di un gigantesco capannone che conserva nella facciata esterna i resti della sua antica origine: una cartiera della prima metà dell’ottocento, ma che all’interno mostra il volto nuovo di questa città che pensa al futuro e a stupire. Vetrate e macroscale in ferro collegano i tre livelli che potranno essere utilizzati dalle aziende come showroom per esporre le proprie collezioni, ma non solo. La struttura garantisce la disponibilità del proprio personale per numerosi servizi, in alternativa sarà il brand a seguire il proprio business in prima persona.
Sebbene gran parte dell’area sia dedicata prettamente alla moda, uno spazio a parte si concentrerà sulla sezione food & beverage ed avrà la supervisione di Davide Paolini considerato uno dei massimi esperti del settore, mentre il ristorante sarà gestito da Cartabianca di Bologna.
In occasione dell’inaugurazione del Progetto Calabiana Milano il 13 gennaio sarà possibile assistere alla sfilata di Fabio Quaranta a cui seguirà un party di Project Indipendence che riunisce dieci testate indipendenti. Perché Milano non si ferma mai.