Il prossimo 6 luglio iniziano i saldi estivi del 2023. Una data importante perché saranno i primi dall’entrata in vigore delle nuove regole che li riguardano approvate lo scorso 7 marzo.
Cosa cambia con questi saldi estivi
In questa data è stato infatti recepita la direttiva europea 2019/2161 che ha definitivamente modificato le posizioni relative agli sconti. Seguendo la normativa europea ora i commercianti sono obbligati a seguire regole più stringenti per quel che concerne la trasparenza dei prezzi. Un cambiamento valido sia per i negozi fisici che per i siti di e-commerce che ha portato contestualmente un aumento delle multe previste per pratiche commerciali scorrette.
Più nello specifico si approcciano finalmente gli sconti falsi che i commercianti applicano talvolta in occasione dei saldi estivi e dei saldi invernali. Una pratica scorretta che riguardava il rialzo del prezzo di un prodotto prima dell’applicazione dello sconto per i saldi. Una mossa furba che molti commercianti di ogni tipologia attuavano per far spendere di più.
Le nuove regole non consentiranno più tale comportamento, visto che è richiesta una indicazione chiara del prezzo più basso applicato negli ultimi 30 giorni prima. Dato che si va ad aggiungere a quelli obbligatori da mostrare del prezzo finale e della percentuale di sconto.
Da questi saldi estivi chiunque non segua questa regola potrà essere multato dai 516 ai 3.098 euro. Lo ripetiamo: l’applicazione delle nuove norme da questi saldi estivi è valida sia per i negozi fisici che per quelli online. Un modo diretto per proteggere il consumatore da piccole truffe.
Fare attenzione a ciò che si compra
Sono anni che nel corso di saldi estivi e invernali alcuni commercianti applicano questa pratica scorretta per guadagnare sulle spalle dei consumatori. Con questa nuova legge si tenterà di contrastare questa specifica criticità. Nel frattempo va ricordato che prima di comprare in saldo il consumatore deve farsi trovare preparato.
Ragione per la quale quando si acquista un capo o un prodotto in saldo è sempre bene conservare lo scontrino. Soprattutto per quello che concerne l’abbigliamento la legge sostiene che i capi in svendita si possano cambiare. E nel caso in cui il commerciante non dovesse averne uno sostitutivo è obbligato a restituire i soldi all’acquirente. Il quale ha ben due mesi per denunciare problemi.
Sempre per ciò che concerne l’abbigliamento il consiglio è quello di verificare che effettivamente le vendite siano legate a capi di fine stagione e che non vengano messi in vendita dei fondi di magazzino. Anche per verificare questo prima di acquistare è bene, sia fisicamente che online, controllare il bene che si è puntato in più posti. È un modo semplice per verificare l’effettività dello sconto.
Psicologicamente bisogna avere le idee molto chiare sugli acquisti che si vogliono fare onde evitare di lasciarsi influenzare dal commerciante. Diffidare degli sconti più alti del 50% deve essere il primo elemento di verifica della qualità del bene.