Come portare nuovamente le persone a comprare “locale” piuttosto che sfruttare Amazon? Semplice, almeno a dirsi: portando i negozi di prossimità in rete. Come è successo a Milano.
Pagina Instagram e sito per far conoscere negozi di Milano
E’ stata questa l’idea di Erica Acosta e Stefano Colombo che, consci di come generalmente i consumatori si rivolgano al retailer di Jeff Bezos per la facilità con la quale il portale consente loro di selezionare e acquistare beni di ogni tipo hanno deciso di fare un tentativo molto importante: tentare di portare il “negozio sotto casa” a portata del potenziale compratore.
Milano non è composta solamente da centri commerciali e dalle vie del lusso, ma anche da tanti piccoli negozi che per anni hanno messo a disposizione i loro prodotti: attività che fino all’avvento di Amazon potevano contare sulla curiosità del compratore che vi passava davanti nei tempi in cui internet non esisteva e per comprare dovevi andare in negozio. L’idea di Erica e Stefano è molto semplice per il momento e sebbene sia balzata all’attenzione delle cronache solo ora, si tratta di un progetto che è online dal gennaio 2019: si tratta di una pagina instagram + sito, per l’appunto “Shop Local Milan“, che mostrano quanto interessanti siano i negozi della rete commerciale di quartiere.
Tutto è partito con l’aggiunta dei negozi che la donna frequentava per la su spesa e pian piano il progetto è cresciuto fino ad arrivare ad una copertura delle zone di Città Studi, Porta Venezia, Porta Romana, “Nolo” e Lambrate. L’iniziativa è stata accompagnata anche da un concorso online che obbligava i vincitori a ritirare il premio direttamente nei negozi.
Shop Local Milan per apprezzare di nuovo i negozi di quartiere
Shop Local Milan è un progetto che è nato per tentare di dare maggiore respiro ai negozi di quartiere che con l’avvento di Amazon e degli altri servizi online hanno sperimentato gravi cali. Come ha spiegato Erica Acosta al Corriere della Sera:
Il commercio elettronico è comodo e conveniente, nessuno lo nega, ma se non ci si muove più di casa, neppure per cenare o per acquistare di persona, le città diventano luoghi fantasma. Volevamo far sapere alla gente quanti negozi ci sono sotto casa, quanta originalità e qualità si può trovare. È importante fare comunità.
Il commercio di quartiere, quello fatto direttamente, è qualitativamente più alto in generale perché può contare sull’esperienza del venditore e sul suo unico punto di vista, soprattutto in determinati casi. E in una situazione così precaria come quella che si sta vivendo, acquistare dalle realtà fisica delle proprie zone diventa quasi un imperativo per evitare che falliscano.
Fonte Immagini | Shop Local Milan Facebook